Tornano finalmente gli altoatesini Feline Melinda con il nuovo album di inediti ‘Seven‘, dico finalmente perchè il precedente ‘Dance Of Fire and Rain‘ risale al 2014, nel frattempo sono usciti live, singoli, raccolte ed Ep.

Il quartetto capitanato dal chitarrista e cantante Rob Irbiz rimane fedele alla propria linea stilistica, che loro stessi definiscono un mix di power e pop metal, con un tocco di rock sinfonico e influenze AOR. Definizioni che non si possono discutere, alle quali aggiungerei un tocco di hard rock fatto ad arte. 11 le tracce presenti il cui missaggio e mastering sono stati affidati a Sascha Paeth, il quale non credo abbia bisogno di presentazioni.

Pronti via dunque miglior titolo di ‘Welcome To The Show‘ non poteva esserci, dalle prime note si deduce il livello qualitativo dell’opera e la voglia dopo tanti anni di onorata carriera di divertirsi e divertire. Il brano scorre tra riff melodici e altri più metal oriented, la voce è sicura di se gli strumenti emergono grazie alla produzione cristallina e il ritornello sarà di sicuro un must in sede live, da annoverare tra i brani migliori della loro ormai ultratrentennale carriera.

Molto ritmata ‘Blinded By The Beauty‘ si apre metallica per poi snodarsi su sentieri altalenanti di melodie e armonie metal, sprigionando la versatilità del gruppo. Imponente la sezione ritmica di Chris Platzer (batteria) e Gschnell (basso).

Inizio a doppio pedale lanciato quello di ‘In The Shadow Of The Moon‘, altra bomba prodotta dai nostri, come un treno in corsa la band non molla di un centimetro e arriva al solo di HeadMatt che innalza il livello della song.

Il riverbero del sound teutonico si rafforza su ‘Can You Feel My Eyes On You‘, energica, melodica, con un ritornello che si conficca in testa e non ci lascia per ore, altro piccolo gioiello di un album che non ha cadute di ritmo nè di attenzione.

Arriva il momento del singolo che ha fatto da apripista all’album, ‘Seventh Heaven‘ con l’ospite femminile alla voce, la ormai fidata amica della band, Doris Albenberger, song da cantare a squarciagola tutti insieme ai live con il suo ritornello accattivante e la sua energia carica di melodia, tra power e pop metal, come dicevamo prima.

Un bel mid tempo con un riff supermetallico introduce ‘Jolly Joker‘ che esce più di altre dal sentiero intrapreso, mostrando ancora una volta la vena compositiva dei Feline Melinda. Brano allegro e vivace, poliedrico quanto basta, molto interessante la parte narrata che poi introduce un lavoro di chitarra stupendo.

Siamo solo a metà disco e posso affermare che ‘Seven’ è un grande album che i metallari dovrebbero apprezzare per la sua altissima qualità.

Con ‘Black Sun‘ la duttilità della band a produrre brani eleganti ma mai fotocopia l’uno dell’altro emerge ancora di più, tutto suona perfetto, equilibrato, buono anche il solo dell’ospite Francesco Pinter.

Arriva quella che per me è la miglior canzone di ‘Seven‘ e cioè ‘She’s Like A Thunderstorm‘ la quale è nella mia testa ormai da gennaio, quando ho iniziato ad ascoltare l’album, power metal fatto da veri maestri con un ritornello incisivo e un suono che porta serenità ed appagamento ogni volta che la riascolto. Bravissimi! Altro pezzo che in sede live farà furore tra il pubblico.

Higher‘ ha un accenno sinfonico, poi parte la voce che enfatizza la melodrammaticità della canzone stessa, la classe musicale affiora imponente.

La rovente ‘More Than Ever‘ riscalda i nostri cuori col suo ritmo incessante, power e melodica quanto basta ci avvia al gran finale composto da ‘Before The Dawn‘ dove ritroviamo Doris alla voce che duetta con Rob e Pinter alla chitarra ritmica e solista. Una ballata classica intrisa di melodia, genuina, appassionante, coinvolgente dalla prima all’ultima nota che sigilla un disco di un’eleganza magica.

Descrivere a parole quello che trasmette ‘Seven‘ non rappresenta pienamente il suo valore, va ascoltato e riascoltato più e più volte per coglierne le sfumature più recondite, i Feline Melinda si confermano, se ce ne fosse stato bisogno, come degli alfieri di un genere forse superato per le nuove generazioni ma assolutamente vivo per noi vecchi metallici, per noi che sentiamo la passione trasmessa da loro con gioia e serenità. Un disco che onora la storia della band, dal sapore internazionale, un disco che per me è già da top 3 per questo 2024.

 

Klaus Petrovic

Tracklist:

  1. Welcome To The Show
  2. Blinded By The Beauty
  3. In The Shadow Of The Moon
  4. Can You Feel My Eyes On You
  5. Seventh Heaven
  6. Jolly Joker
  7. Black Sun
  8. She’s Like A Thunderstorm
  9. Higher
  10. More Than Ever
  11. Before The Dawn
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Hard Rock AOR Melodic Metal

Links:

YouTube

Sito Ufficiale

Bandcamp

Facebook

Spotify

Instagram

Autore