Le Janare sono streghe nate dalla tradizione contadina beneventana, protagoniste di numerosi racconti. Si trattava di donne che possedevano la conoscenza dell’occulto e dei riti magici, come le fatture e il malocchio, capaci di rovinare la vita; è una figura della tradizione popolare e contadina. Come tutti gli esseri magici può avere sia carattere negativo che positivo: conosce i rimedi per le malattie grazie alla capacità di mettere insieme ricette a base di erbe magiche, ma può anche scatenare tempeste. In origine non avevano una valenza religiosa, ma pagana, alla stessa stregue delle fate. Tuttavia, ben presto, soprattutto nel Beneventano, si diffuse la credenza che queste streghe si riunissero sotto un albero di noce sulle sponde del fiume Sabato per venerare il demonio, di cui erano figlie, sotto forma di cane o caprone.

E proprio una Janara è la protagonista dell’EP di esordio dei romani Vacua che attraverso questa figura mitologica (ma nemmeno tanto) ci raccontano leggende dei boschi del sud Italia tra disagi interiori, vendette e riti idolatri.
L’EP è composto da 4 pezzi di Black Metal e autoprodotto (mixato e masterizzato dal chitarrista Exanimis), il cantato è in italiano benchè purtroppo si faccia troppa fatica a capirne le parole (peccato).
La buona mezz’ora di musica si apre con il depressive di ‘Succube del Fuoco‘ che ci proietta subito intorno ad un falò notturno a danzare circondati dalle tenebre con un ipnotico e lento arpeggio alternato a veloci sfuriate liberatorie e demoniache.

Danzo nel cerchio
Danzo nel cerchio di fuoco
Brucio ciò che mi circonda
Nel tuo nome infuocato
Brucia la mia carne
Tra i tuoi ghigni e latrati
Brucia la mia anima
Scelta incatenata
Brucia la mia anima
Strada obbligata

‘Falce dei Reietti‘ è tipicamente Black di stampo nordico: probabilmente il miglior pezzo, con una spruzzata di Epic Metal nella parte finale.

Nei cieli della notte
Tra buio e scintille
Vi narro punizioni Divine
Il sangue tra i denti
Si inietta negli occhi
Guardando la preda
Sono la giustizia dei reietti
La mano ferma delle tenebre
Sono la giustizia dei reietti
La falce luminosa delle tenebre

L’ultimo pezzo cantato è ‘Squarci del Silenzio‘, un tuffo nell’Atmospheric e Depressive Black Metal, quasi 10 minuti di sofferenze di un posseduto, di tormenti folli ma consapevoli; pregevole l’abbinamento musica-testo con un crescendo di tensione che sfocia in una progressiva accelerazione liberatoria e catartica.

Bisbigli nel buio dietro di me
Li sento, li sento
Bisbigli chiassosi dietro di me
Assordanti, assordanti
Bisbigli dal demonio qui con me
Occultami, occultami

Mitis Terra‘ chiude l’opera con uno strumentale di suoni e atmosfere tipiche del Dungeon Synth, un genere che viene accostato spesso al Black Metal per i suoi illustri precursori, realizzata da Exanimis e dal batterista Aerifer. Non essendo particolarmente esperto ed ammiratore di questo tipo di suoni mi limito a rilevarne l’assoluta incongruenza con quanto ascoltato finora.

La produzione è volutamente lo-fi con richiami espliciti alle origini del genere anche se un suono più moderno e potente svilupperebbe le potenzialità che si nascondono tra i brani.
I Vacua sono Exanimum Chaos alla voce, Elathon e Exanimis alle chitarre, Eyded al basso e Aerifer alla batteria e con il loro EP di esordio gettano le basi per una auspicabile futura crescita.
Per gli amanti dell’underground più malefico e melmoso.

Filippo Marroni

Tracklist:

  1. Succube del Fuoco
  2. Falce dei Reietti
  3. Squarci del Silenzio
  4. Mitis Terra
  • Anno: 2023
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Black Metal

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