La nascita di un figlio è un evento – da qualsiasi parte lo si voglia vedere – terremotante e ognuno, a seconda del proprio vissuto o della propria sensibilità, reagisce in maniera differente: c’è chi mette la testa a posto, chi scappa in Messico, chi invecchia di colpo di 10 anni e c’è chi, come il nostro ALBERTO RIGONI, ha una botta di ispirazione inaspettata e tira fuori un disco di ninna nanne rock, dal titolo appunto ‘Unexpected Lullabies‘, che dedica a tutti i neonati del mondo e in particolar modo alla figlia Vittoria.

Alberto è un musicista professionista di lungo corso, con collaborazioni internazionali di rilievo e anche in questa occasione non manca di circondarsi di musicisti di tutto rispetto: Michael Manring, Alessandro Bertoni e il compianto Vitalij Kuprij – in una delle sue ultime collaborazioni – tanto per fare alcuni nomi, perché l’elenco è veramente lungo e non vorrei fare ulteriori parzialità dimenticandomi qualcuno degli artisti coinvolti. Quello che ci propone e una generosa manciata di canzoni, tra brani inediti e rivisitazioni/reinterpretazioni di pezzi famosi – a volte in chiave rock – che fanno della melodia e della ricerca della corda giusta da sfiorare, per suscitare dolci emozioni, il loro obiettivo principale.

Tra le cover proposte troviamo “Strangers In The Night” e “Fly Me To The Moon”, eternate da quel marpione di Frank Sinatra e proposte nel corso dei decenni un po’ in tutte le salse (chi non ricorda la sigla finale dell’anime Neon Genesis Evangelion mente sapendo di mentire), che qui troviamo strumentali in una versione sognante la prima e decisamente più rock la seconda e la riproposizione della celeberrima “Dancing With Tears In My Eyes” degli Ultravox di Midge Ure, arrangiata in un’energizzante galoppata rock.

Molto più stimolanti sono le composizioni inedite, in cui non si cerca la melodia che faccia effetto sulla pancia, come nelle cover, ma, pur facendo sfoggio di una tecnica sopraffina che, badate bene, non trasforma le ninna-nanne in cavalcate prog arzigogolate, si nota la ricerca di passare dalla testa per arrivare al cuore. Ci troviamo davanti a veloci frammenti di sogno, haiku musicali (“Vittoria”, “Azzurra”), approcci alla melodia non convenzionali, creazioni di atmosfere (“Out Of Fear”, “Saga”, “Ocean Traveler”), ballate folk dal sapore medievaleggiante (“Veni Laetitia”). Personalmente, tra tutte le composizioni, spicca la tomawaitsiana “Nenia”, che ritrovo più vicina per approccio e feeling e stuzzicano il mio interesse le finali “Peaceful”, un brano atipico che mi ha ricordato lo stile della cantante franco-indonesiana Anggun e “L’uomo Che Voga”, ninna nanna definitiva dal sapore antico.

Un buon disco da ascoltare quando si ha voglia di ricordarsi di quando eravamo piccoli e innocenti, sicuramente di nicchia proprio per le sensazioni che potrà far provare, ma pregno di un lirismo interessante e quasi mai interessato e soprattutto non scontato, forse un po’ edulcorato per i miei gusti, ma finalmente rilassante.

 

Cristian Angelini

 

Tracklist:

  1. Vittoria
  2. Fly Me To The Moon
  3. Azzurra
  4. Dancing With Tears In My Eyes
  5. Out Of Fear
  6. Veni Laetitia
  7. Nenia
  8. Slap Lullaby
  9. Saga
  10. Vicky
  11. Ocean Traveler
  12. Strangers In The Night
  13. Peaceful
  14. Un Uomo Che Voga
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Sliptrick Records
  • Genere: Rock, Fusion, Prog

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