A 4 anni dall’esordio ‘Hypnagogic Hallucinations‘ tornano i laziali Bedsore con questo “Dreaming the Strife for Love” per 20 Buck Spin. Dopo l’episodio ‘Split‘ del 2022 la mutazione artistica ha trovato un appiglio solido. La natura progressive permane ma la chiave di ascolto, spostandosi rapidamente sulle caratteristiche che prima la definivano, adesso divengono solo intense sfaccettature. Metal macabro, dissonante, sulfureo e violento ma anche suoni rock progressive dai 70’s fascinazioni psichedeliche e armonie ambient che non lo definiscono in un genere troppo circoscritto. Un album profondo come il sogno che lo attraversa; un concept in cui l’affresco sonoro è così preminente che i Bedsore fanno propria la narrazione senza eccedere in autoreferenzialità.
“Minerva’s Obelisque”, strumentale introduttivo, è un monolite dai confini eterei che presenta la paletta sonora di questo Dreaming the Sfrife for Love. La maturità stilistica divampa dalla successiva “Scars of Light” dove le voci strappate ed un arrangiamento intrigante mostrano come la band si stia affrancando dalle confortevoli catalogazioni. Le parti più nervose sono comunque distanti dal Death Metal e alcune scelte sonore che evocano il progressive rock italiano sono solamente dei palliativi. I Bedsore vogliono puntare pienamente su un’identità più autoctona che valorizzi la propria arte senza dover continuare a ritagliarsi uno spazio dentro al recinto.
“A Colossus, an Elephant, a Winged Horse, the Dragon Rendezvous” sfoggia le cose migliori proprio a confermare come l’anima oscura dei Bedsore vaghi danzando sull’emotività, puntando sulla concezione corale delle loro composizioni. La psichedelia è il cardine della progressione musicale, intesa proprio come “estensione della coscienza”; l’amore, emozione che scatena anche le parti più nervose, esplica parzialmente il titolo dell’album. Ci sono ancora molte peculiarità interessanti prima su “Reale of Eleuterillide” dove si oltrepassa l’emotività con sensazioni di rabbia e fragore, sempre in una cornice sognante. Successivamente con le ultime 2 tracce, praticamente antitetiche nello stile compositivo, si completa questo racconto intimista ed esoterico ispirato al romanzo allegorico Hypnerotomachia Poliphili.
La trasformazione per attendere all’amore assoluto (di Polifilo nella metafora letteraria) passa dal culmine emotivo di “Fanfare for a Heartfelt Love” indomito e senza pace alla consapevolezza dello schema superiore di “Fountain of Venus”. Quest’ultima traccia è invece molto complessa, suddivisa in 3 momenti: la prima riguardante il raggiungimento della consapevolezza la seconda nella chiarificazione del disegno d’amore ed in fine l’assuefazione al disegno senza tempo dell’Hypnerotomachia.
I Bedsore riescono a mettere in scena, è proprio il caso di dirlo, un concept articolato ed intrigante; un opera teatrale onirica con sfumature epiche che richiamano anche l’amor cortese del 400. Un lavoro minuzioso, fortemente ispirato che li fa allontanare dalle etichette di genere per propendere verso la loro inclinazione artistica più elevata.
Il linguaggio musicale è polifilesco, quindi particolarmente complesso e selettivo nell’ascolto; ma il consiglio è di lasciarsi incantare da “Dreaming the Strife for Love” e vedere dove vi porta… magari verso un apprezzamento spirituale, un movimento d’amore per la cosa bella.
Four Arms
Tracklist:
- Minerva’s Obelisque
- Scars of Light
- A Colossus, an Elephant, a Winged Horse, the Dragon Rendezvous
- Realm of Eleuterillide
- Fanfare for a Heartfelt Love
- Fountain of Venus
- Anno: 2024
- Genere: Progressive Metal
- Etichetta: 20 Buck Spin
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