Tornano alla ribalta i toscani Colonnelli a distanza di tre anni dal precedente ‘Iniezione Meccanica Continua‘. Lo fanno con queste 9 tracce che compongono ‘Gli Implacabili‘, registrato, prodotto e mixato interamente da Bernardo Grillo nel suo studio (Bernardo Grillo Project studio) nell’arco degli ultimi due anni. Scritto da Leonardo Colonnelli ed arrangiato da Leonardo Colonnelli e Bernardo Grillo. Nelle note i ragazzi della Maremma ci dicono che questo lavoro è un po’ il sunto della loro carriera, un lavoro forse più calibrato rispetto al passato, nitido sia pure ancora ruvido e lo definiscono una badilata sui denti forse più raffinata.
Dopo averlo ascoltato dico che a me sembra il solito disco thrash con tracce di modernità, ben fatto e che concede ben poco alla melodia, e così già da ‘La Tempesta Perfetta‘ ci si immerge nella loro musica carica e letale fatta di ritmi serrati e badilate, appunto, sui denti senza la raffinatezza decantata o forse si, dipende dai gusti e dalla soglia del dolore.
L’uso della lingua madre da me sempre apprezzato ci fa elogiare i testi mai banali e fine a se stessi. L’inizio tambureggiante di ‘L’Uomo in Fondo al Pozzo‘ mi fa scatenare l’headbanging nonostante il torcicollo, poi prevale una certa melodia e qui mi riallaccio a un’altra frase delle note che accompagnavano l’album, un disco pop, nel senso di Iggy…
Episodio trascinante ‘Sparare a Vista‘ che parte sincopato e poi si sviluppa con violenza inaudita e tracce di modernità specialmente nei suoni delle chitarre. Più o meno della stessa pasta ‘Scenderemo nel Gorgo Pt2‘, con linee di basso pesantissime e coinvolgenti, altro brano da moshing furioso con rari momenti di relax.
C’è anche il momento cover con ‘Dea‘ degli Afterhours, che nella versione Colonnelli diventa ancora più deflagrante! Ma il brano più fottutamente thrash è il breve ma devastante ‘La China Discendente‘ cantata dal batterista Bernardo, che ci spara, come su ‘Dea‘ un growl pazzesco, ma è la struttura del brano che è decisamente notevole.
Nella parte finale troviamo spunti interessanti, dalla strumentale ‘Alamogordo‘ che svaria da un intro acustica a un glaciale passaggio black, a ‘Il Cielo Sopra Grosseto‘ più sinteticamente rock, che segna un punto di svolta nonostante la base ritmica a tratti ricalchi un po’ l’attitudine thrash della band. Bello il testo.
Il disco si chiude con ‘Divoramento‘ tutta da ascoltare e che si discosta decisamente dal sound fin qui proposto con alcuni passaggi che sfiorano il black ma che nel complesso si avvicinano a certo alternative rock internazionale, indubbiamente il testo è vincente, “io non voglio morire, ma nè vivere cosi, ci deve essere qualcosa di buono per me, lontano da qui“.
‘Gli Implacabili‘ suggella la maturità di questi ragazzi e mette le fondamenta per evolversi verso nuovi passaggi sonori come appunto ‘Divoramento‘ lascia presagire e noi aspettiamo con curiosità.
Klaus Petrovic
Tracklist:
- La tempesta perfetta
- L’uomo in fondo al pozzo
- Sparare a vista
- Scenderemo nel gorgo Pt2
- Dea
- La china discendente
- Alamogordo
- Il cielo sopra Grosseto
- Divoramento
- Anno: 2024
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Thrash
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