È il 2014 quando Matteo e Roberto decidono di dare vita a un progetto folk metal in quel di Varese; cinque anni dopo, gli Aexylium contano otto componenti totali, la presenza di strumenti come cornamusa, flauto e banjo, un EP pubblicato nel 2016, svariate apparizioni live accanto a nomi più o meno di spicco all’interno del panorama folk nostrano (Furor Gallico, Ephyra e Kanseil, per citarne alcuni) e l’agognato traguardo del primo disco.

‘Tales from this Land’ è stato pubblicato nel mese di giugno 2018 e già dai primi brani, preceduti dalla lunga intro strumentale Prelude to a Journey, si respira una certa professionalità: sì, siamo ancora all’album di debutto, ma la band ha degli obiettivi ben chiari in mente e si è incamminata sul percorso giusto per conseguirli. Tra gli undici brani proposti ce ne sono alcuni che spiccano particolarmente, per esempio Black Flag e le sue evidenti e azzeccatissime influenze di stampo heavy più classico; My Favourite Nightmare, che si presenta leggermente più aggressiva rispetto alle tracce precedenti ma finisce per regalarci anche una bella e melodica outro strumentale; o Aexylium e le sue striature piratescheBanshee ci parla dell’omonimo spirito femminile che popola i miti irlandesi e scozzesi, conosciuto per le urla disperate con cui piange la morte dei suoi cari o dei suoi familiari, e infatti in questo brano Steven non utilizza il cantato pulito, così come in Into the Jaws of Fenrir.

Tales from Nowhere” si presenta come la traccia heavy/folk per eccellenza e Revive the Village sa conquistarmi immediatamente già con le prime note della cornamusa, mentre la ritmata e ricca di interessanti melodie Radagast’ ci catapulta nell’ormai noto universo tolkeniano per mezzo di un personaggio forse meno conosciuto, sicuramente meno menzionato degli altri, lo stregone Radagast il Bruno.

 

Non stupisce che gli Aexylium abbiano raccolto consensi anche dal vivo: l’energia sprigionata in ‘Tales from this Land’ è notevole, mai eccessiva e dosata al punto giusto, per non parlare delle atmosfere che fanno da contorno all’aggressività – a volte più pronunciata, altre meno – delle chitarre. L’unico appunto che mi sento di fare è quello di prestare più attenzione alla cura e al perfezionamento della pronuncia inglese, per il resto direi che ci siamo e che possiamo aspettarci risultati notevoli da questi otto ragazzi.

 

Elisa Mucciarelli

 

TrackList

  1. Prelude to a Journey
  2. Black Flag
  3. Into the Jaws of Fenrir
  4. Aexylium
  5. My Favourite Nightmare
  6. Banshee
  7. Tales from Nowhere
  8. Revive the Village
  9. The Blind Crow
  10. Judas’ Revenge
  11. Radagast
  • Anno: 2018
  • Etichetta: Underground Symphony
  • Genere: Folk Metal

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