Band formata da giovanotti con un bagaglio tecnico ed un’esperienza veramente già notevole, viene definita nella biografia di accompagnamento come un trio che si cimenta in sonorità che spaziano dall’Industrial Metal all’Alternative. Il moniker prende vita nel 2021 dall’unione delle forze di tre appassionati, squinternate menti all’uso di pirotecniche variazioni su innumerevoli temi ed atmosfere. Tre saltimbanchi del pentagramma, tre che a volte sbeffeggiano le regole ferree dell’armonia ed i canoni convenzionali del quattro quarti metallico. Non vi aspettate di ascoltare il classico album Alternative Metal, qui abbiamo tantissime divagazioni sul canovaccio di fondo. Un mix di suoni, stacchi, growl, distorsioni, distopie, orizzonti spezzati, crepuscoli fantascientifici, sembra la colonna sonora di film al confine della realtà. Dall’inconscio più profondo, provengono i suoni in loop dell’opener “You Die” una traccia perennemente in sospeso tra partenze e finti arrivi con dei ritorni concentrici che portano allo stesso punto ansiogeno e claustrofobico dell’inizio. Una via di mezzo fra Arancia Meccanica e Trainspotting. Per capire meglio la totale disomogeneità creativa basta dare un’occhiata alla vita artistica dei tre: il cantante, Hudson Franzoni, ha avuto una esperienza precedente in una band metalcore di Los Angeles, si è affermato come singer di musica elettronica, nel 2012 ha pubblicato il proprio album da solista e, ça va sans dire, uno dei singoli ha raccolto più di due milioni di streaming su Spotify. Jesus Ryno è un polistrumentista ed artista poliedrico, bassista, chitarrista, produttore dj, arrangiatore, compositore. Mirko Augello, infine, è un batterista professionista, un turnista acclamato e richiesto da artisti internazionali. Da questi tre personaggi è stato partorito questo “Kingdom Cult” fatto di tantissime cose, di pesantezza graduale, di aperture melodiche, di freddo cosmico, sonorità taglienti quasi inespressive ma che trasudano di irrequietezza, rimandano ad una sorta di mal de vivre, quella perenne lotta fra noia e disperazione, quell’oscillare dell’essere umano ramingo e vagante per deserti inesplorati. Sonorità recenti quasi futuristiche, che vi lasceranno in attesa, cercando un Godot che mai arriverà

Leonardo Tomei

Tracklist:

  1. You Die
  2. 444
  3. Vampire
  4. My Identity
  5. Kingdom Cult
  6. Artificial Paradise
  7. Honest
  • Anno: 2023
  • Etichetta: Red Cat Records
  • Genere: Alternative Distopic Metal

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