Dalla mente multi task e tuttofare di Tregor Russo, viene partorito questo secondo lavoro in studio per l’etichetta italiana Nero Corvino Records.

Dalle note di accompagnamento si legge quanto segue: l’artista siciliano ha realizzato questa seconda uscita proponendo un Folk Progressive Metal con il suo stile personale unico, innovativo ed originale, malinconico, moderno, oscuro e tecnico, riuscendo a fondere la musica folk siciliana, araba e tradizionale mediorientale con il Metal. Inoltre si legge che esclusivamente per questo album, il nostro ha cantato ed eseguito la voce solista, ha suonato e registrato tutti gli strumenti presso l’Underground Music Recording Studio di Palermo (chitarre elettriche a sette corde, basso a cinque corde, batteria ed altri strumenti etnici fra i quali oud, scacciapensieri, zufolo e bouzuki). Nella nota biografica invece si estrapola che il progetto è nato nel 2004 per volontà di Tregor Russo appunto, definito, cito testualmente, artista professionista, insegnante di musica, compositore, arrangiatore, cantante, poeta, scrittore, divulgatore storico, attore, regista, produttore musicale, tecnico del suono, direttore artistico e fotoreporter; si scrive ancora che i Gates Of Eden sono da considerarsi uno dei progetti Progressive Folk Metal più innovativi ed originali a livello internazionale.

Bene, dopo aver letto con attenzione questa premessa (che doverosamente vi ho riportato), mi sono avvicinato, quasi con timore reverenziale, all’ascolto di queste dieci tracce.

Evitando di disquisire sulle capacità tecniche altrui (lo sapete non mi permetto nella maniera più assoluta di farlo, data anche la mia poca preparazione esecutiva) e che comunque nel caso specifico non mancano, e si percepiscono ad ogni nota singola e relativo passaggio armonico, dopo avere messo l’orecchio più volte a questo “Passage To Babylon“, mi si è posto di fronte un dilemma oserei definire ancestrale: seduzione e indifferenza, ragione e sentimento. Due facce della stessa medaglia, due aspetti del medesimo ascolto. In filosofia esiste la tendenza a separare la mente e le operazioni intellettuali da passioni ed emozioni. In particolare nelle neuroscienze si è sempre evidenziato il meccanismo neuronale grazie al quale percepiamo l’altezza dei suoni, gli intervalli, la melodia, il ritmo, prestando poca attenzione agli aspetti affettivi dell’apprezzamento e della comprensione musicale (emozionalmente intesa). Eppure la musica fa appello a entrambe le componenti della nostra natura: essa è essenzialmente tanto emozionale quanto intellettuale. Spesso, quando ascoltiamo un brano, siamo consapevoli di entrambi gli aspetti: nel momento in cui ne apprezziamo la struttura formale, un brano può anche toccarci nel profondo dell’animo. I musicisti di professione devono a volte ascoltare con orecchio critico e distaccato per assicurarsi che una esecuzione sia tecnicamente corretta. Da sola, però, la correttezza tecnica non basta; una volta che sia stata raggiunta, occorre lasciare riaffiorare l’emozione, altrimenti non si avrà che un arido virtuosismo. Quel che occorre davvero è sempre un equilibrio, un’unione armoniosa.

Leonardo Tomei

 

Tracklist:

  1. Visions From The Mirror
  2. In The Garden Of Dreams
  3. Gimpse At Eternity
  4. When Mist Covers The Night
  5. Enchanted Symphony
  6. Through The Velied Soul
  7. Mirage
  8. Caress Of Your Breath
  9. Sounds Of Mystery
  10. Lost Realms In The Fantasy
  • Anno: 2023
  • Etichetta: Nero Corvino Records
  • Genere: Progressive Folk Metal

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