… finchè essa dura voi stessi siete la musica. Si potrebbe sintetizzare con questo incipit del critico letterario Eliot il mastodontico lavoro prodotto dal master mind italiano Jackie J. Vampire.

La band che ha base in Germania e che però è capitanata appunto dal nostro connazionale, il talentuoso genio della sei corde Jackie Joe Vampire, è inoltre formata dal bassista Dann Arisi, Franky Costanza alla batteria e dal funambolico Evan Madgin dietro al microfono.

Questi quattro artisti assai preparati relativamente al proprio strumento, hanno sfornato questo full length dopo due singoli di presentazione. La tecnica è tale, e fuoriesce da ogni singolo solco di questo disco, che si rasenta quasi la sindrome del savant (ovviamente in questo caso, ma comunque in generale, lungi da me ogni accenno a qualsiasi e vaga forma di offesa): le otto tracce qui proposte sono aggressive quanto basta e melodiche, che non guasta mai, allo stesso tempo (la title track ricorda molto i riff taglienti di un certo Wolf Hoffmann); un tappeto ideale per i vocalizzi del bravo e meticoloso cantante il quale , senza battere ciglio, si immerge nelle parti estremamente cantabili con estrema padronanza dello stile e con altrettanta sicurezza e disinvoltura si cimenta in parti growl possenti ed energiche.

Ed è proprio questa energia che affiora con prepotenza da questo “Triple Six Revolution“, un mix eccellente tra le più classiche tradizioni del Metal e le innovazioni stilistiche di un genere che, seppure con fatica, forse riesce ancora a dire qualcosa.

La maestosità e la veloce potenza dei Rage eccelle in tutto il suo splendore nell’ultima traccia; sull’intero lotto di canzoni aleggia il fantasma dei britannici Godflesh seminali all’epoca delle loro uscite per tutto il movimento denominato in seguito Post Metal. Molti accenni anche a gruppi come In Flames e Dark Tranquillity vuoi per la giusta miscela  fra melodico e potenza e vuoi anche per la chirurgica cattiveria nelle parti maggiormente violente.

Sinestesicamente parlando troviamo la vigoria di una grappa secca, la rotondità di un rum bianco agricolo, la festosità di un buon vino rosso italiano; la musica e i suoni in genere evocano anche colori e forme: un lamento acuto, per esempio, mi fa venire in mente qualcuno che prende un ago intinto nell’inchiostro di un evidenziatore giallo e che fa un segno la testa del povero sinesteta. In queste otto canzoni c’è il nero della oscurità, del dolore, della morte (“Symphony Of Death“), il rosso della passione, del sangue, del cuore, dell’inferno dantesco (“Reign In Hell“), c’è anche quel grigio di un cielo plumbeo sopra i nostri miserrimi pensieri; alcune tonalità, poi, sembrano avere strane sfumature che non si riesce a descrivere e che noi umani non abbiamo mai visto in questo nostro mondo che ci circonda.

Leonardo Tomei

Tracklist:

  1. Triple Six Revolution
  2. The Undead Army
  3. I’m The Storm
  4. Symphony Of Death
  5. Godless Town
  6. Playing With My Skin
  7. Soul Stealer
  8. Reign In Hell
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Volcano Records
  • Genere: Groove Heavy Metal

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