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Revenge
Dopo aver pubblicato un album di grandissima qualità come "Survival Instinct" i Revenge si presentano al pubblico in occasione dell'Acciaio Italiano Festival a Mantova. Dopo aver dimostrato sul palco la loro compattezza ma soprattutto la grandissima capacità di unire tecnica e cuore, parliamo con la band non solo della loro storia ma anche di situazioni molto attuali.
Avete appena suonato all’Acciaio festival; una bella manifestazione caratterizzata dalla presenza di band storiche del nostro Paese. Come sapete, l’anno scorso è ricorso il trentennale del leggendario Festival di Certaldo dove voi foste protagonisti. Negli ultimi anni c’è stata una grande riscoperta del nostro passato musicale e probabilmente questo evento potrebbe rivelarsi “storico" . L’Acciaio Italiano Festival potrebbe essere paragonato allo storico Festival di Certaldo?
Red Crotalo: Niente può essere paragonato ad un evento simile. Penso sia stato il primo Festival di grande importanza. C’erano i maggiori nomi dell’epoca come la Strana Officina, i Death SS e i Vanexa. Tecnicamente l’Acciaio Italiano è superiore poiché i mezzi utilizzato sono migliori ma a livello emozionale Certaldo è tutta un'altra cosa.
Kevin Throat: Certaldo era qualcosa che nasceva in quel momento. Più genuino e spontaneo, non credo che possa essere paragonato.
D'altro canto però erano anni che non veniva organizzato un evento simile. Due giorni con band molto importanti come Strana Officina, The Raff, Danger Zone, Unreal Terror e altre band storiche.
Kevin Throat: Sicuramente c’era l’intenzione di ricreare un certo tipo di atmosfera. Abbiamo incontrato un sanno di gente che non vedevamo da quella volta. E’ stato un bell’evento ma non lo paragonerei a Certaldo.
Red Crotalo: All’epoca, eravamo molti giovani e con poca esperienza mentre oggi sappiamo suonare molto meglio. Una volta ci scordavamo i suoni di oggi. Quelli di oggi, sono i suoni che all’epoca ci scordavamo. Adesso abbiamo mezzi che ci permettono di suonare come i Saxon o gli Iron Maiden dell’epoca. Certaldo fu un grande evento emozionale. Ho molti ricordi di quel festival, soprattutto dei Cappanera. Era l’inizio di qualcosa che stava nascendo.
Vallo, dopo aver lasciato gli Odessa per unirti a un nome storico come quello dei Revenge, cosa hai provato ?
Vallo: C’e stato un periodo di transizione. Ho incominciato a suonare con i Revenge un paio di anni fa. Quando partecipammo all’Italian Metal Legend, suonavo ancora con gli Odessa e con i Wolf Funk Experience. E’ stato un periodo molto intenso poiché avevo molte situazioni musicali. Quando sono diventato padre ho dovuto fare una scelta e ho scelto i Revenge. E’ stato bello conoscere personaggi storici e abbiamo iniziato subito a lavorare sui vecchi brani per poi poter andare avanti e creare brani nuovi, senza pensare troppo al passato.
Il titolo del nuovo album “Survival Instinct" si riferisce alla ricerca di un qualcosa per sopravvivere nella quotidianità di tuttii giorni (difficoltà economiche, disoccupazione ad esempio)?
Kevin Throat: Si , è una giusta interpretazione. Il titolo è ambivalente sia per quanto riguarda la quotidianità della vita ma anche alla band stessa. “Survival instinct" gioca sia su fatto che i Revenge, dopo tanti anni, erano ancora insieme e avevano ancora voglia di andare avanti ma anche dal fatto che spesso la negatività ci può far perdere di vista le cose importanti dell’esistenza. È un richiamo a non perdere ciò che ci rende umani. La sopravivenza non è solo qualcosa che ci può rendere animali ma è qualcosa di più.
L’instinto di sopravivenza può essere la musica? Quando vi scioglieste ognuno di voi si dedicò ad altri progetti : Red Crotalo con i Midway (con Alberto Simonini dei Crying Steel), Kevin Throat con i Layout e Erik Lumen con Paul Chain e i Boohoos.
Red Crotalo: Sicuramente. Già il fatto che dopo tanti anni siamo sopravissuti è una cosa incredibile. Come noi, tante altre band sono sopravissute. Negli ultimi tempi ci sono state tante reunion (Crying Steel, Strana Officina in primis) e ciò dimostra l’importanza della musica nella vita di ognuno di noi.
Nella composizione ci sono stati dei cambiamenti nella band. Agli inizi eravate molto influenzati dalla nwobhm (Judas Priest in primis) . Con “Survival Instinct", al vostro sound classico si sono unite musicali della vecchia scuola hard/heavy americana (Dokken, Night Ranger e Journey). È stata una evoluzione voluta o naturale ?
Red Crotalo: È stata una cosa molto spontanea. All'epoca, fu Kevin che mi fece conoscere i Judas Priest. Andavo spesso a casa sua e ascoltavamo molto i loro vinili e quelli di altre band dell'epoca. Quando arrivò la scuola americana, fummo colpiti. Era musica carica di positività e molto melodica. Quando giravamo con Paul Chain, tutti noi ci sentivamo veramente rock'n'roll. Personalmente posso dire che una band come i Journey mi rimasero nel cuore. Vidi Neil Schon a Pesaro per una dimostrazione delle sue chitarre, era mostruoso!!!
Kevin Throat: Il nuovo album può esssere considerato un ponte tra 'Archives', dove abbiamo inserito la demo "Sweet Revenge", e l'impostazione più heavy di "Hotzone". Una bella miscela che è nata semplicemente suonando. La musica è una questione di chimica.
Kevin, quanto hanno influito la tua esprienza in Canada (luogo che ha dato i natali a band leggendarie come Rush, Anvil e Frank Marino & Mahogany Rush) e il tuo progetto "Fabbox" nella tua maturazione artistica ?
Kevin Throat: L'esperienza in Canada è stata molto importante. E' un paese dove il Rock viene vissuto e c'è solo da imparare. Fabbox è stato un progetto che ho portato avanti con Massimo Bozzi (già collaboratore di Lucio Dalla e Mina) e abbiamo anche scritto un pezzo per l'album solista di Joseph Williams (cantante dei Toto). È stata una grandissima soddisfazione che mi ha permesso di sviluppare l'aspetto melodico delle canzoni.
Negli ultimi anni c'è stata una grande riscoperta del movimento heavy metal italiano. La ricerca degli LP/EP storici è in continuo aumento e il vostro EP "Hot Zone" è molto ricercato. Perché non pensare a una sua ristampa?
Kevin Throat: In verita è da un pò di tempo che ci stiamo pensando. Vedremo più avanti se ci saranno proposte.
Red Crotalo: Si, stiamo pensando a pubblicare qualcosa su vinile. Potrebbe riguardare "Archives" ma anche "Hot Zone" e non per ultimo "Survival Instinct"
Oggi, registrare una demo o un EP è molto meno costoso rispetto a trent'anni fa. Le tecnologie di oggi ci permettono di poter pubblicare un buon prodotto ma è diventato ancora più difficile suonare dal vivo per tanti motivi. La crisi odierna in primis; infatti i locali devono affrontare delle grosse spese e anche i musicisti. Aggiungiamo anche che Il digitale, da un certo punto di vista, ha danneggiato l'aspetto artistico della musica. Voi che siete musicisti di grande esperienza, cosa consigliereste alle nuove leve o a chi s'imbatte per la prima volta nel mondo della musica?
Red Crotalo: Purtroppo non saprei dare una risposta. Siamo arrivati a un vicolo cieco. L'unica cosa che posso consigliare è di cercare di avere un lavoro e mantenerlo. Dopo questo, impegnarsi nella realizzazione della propria musica con impegno e costanza ma senza crearsi tante aspettative. Poi se le occasioni vengono....
Kevin Throat: Non è assolutamente una situazione facile. Bisogna impegnarsi molto e capire soprattutto il potenziale di quello che si crea.
Vallo: Un grande consiglio che posso dare è quello di non fossilizzarsi su un solo genere musicale. Suonare di tutto e di piu: rock, metal, blues, punk, funk o jazz. Non limitarsi a una cosa sola perchè si possono apprendere tante cose che ti possono tornare utili. Un po' come un pittore che sa usare un solo colore. Può usare solo il nero ma sarà capace solo a fare quello. Si rimane limitati.
Red Crotalo: Vallo ha detto una cosa molto giusta; infatti lui stesso ha sempre suonato in più progetti ed è riuscito a non rimanere statico in un solo genere.
L'intervista è finita. Vi Ringrazio per la vostra grande disponibilità che avete dimostrato questa sera. È stato un vero piacere parlare con voi.
Kevin Throath, Red Crotalo & Vallo: Grazie a te e un saluto a Italia di Metallo!
Intervista a cura di Domenico "Stargazer"